22 dicembre, 2008

Sui regali di Natale

Alla domanda: quanta cioccolata ho mangiato ieri? La risposta è "non sa, non risponde". Il che già non depone bene.
Credevate di esservi scansati il post sui regali eh?
Mi spiace, ma poichè il destino si accanisce con me, io mi accanisco con voi (3).
Dovete sapere che ogni anno imparo una lezione di vita sui regali di Natale.
Due anni fa, per dire, era: quando c'è folla non uscire, quindi barricati, ignora il resto del mondo per un periodo che va dal 15 dicembre al 25. Il 26 puoi fare una passeggiata, con le dovute precauzioni.
L'anno scorso era, da oggi in poi regala un buono (fare regali non fa per te).
Quest'anno è non mettere mai più piede nell'Apple store.
Non so perchè si innesca una serie di reazioni a catena per cui tutta la giornata, dopo esserci andata, prenderà una piega negativa, e possibilmente anche il giorno dopo.
In via esemplificativa.
IN GENERALE
- Qualsiasi cosa venga acquistata, sarà inevitabilmente cambiata, e non ci sarà esattamente quello che si desidera in cambio.
- L'ordine sarà sempre già stato fatto, e nessuno si spiegherà come mai non ci sia quello che è stato ordinato in magazzino. E dopo il controllo in magazzino (che secondo me non esiste, ma è solo un'invenzione del capo) inizia la fase del pessimismo del cliente medio dell'apple store, perchè sa bene, che sarà lungo e tortuoso il sentiero per ottenere ciò che ha ordinato.
- Ciò che il cliente ha ordinato non sarà mai pienamente soddisfacente, per un principio matematico in base al quale all'apple store c'è solo l'altro colore.

IN PARTICOLARE
- Appena entro il commesso rinominato da me "cap a suc e frutt" (testa a succo di frutta) RIDE. Al mio ingresso lui qualsiasi cosa stia facendo, mi guarda e ride. A quel punto "c'è astio", ma anche un istinto omicida dell'importanza che solo i film di Natale di Boldi e de Sica sanno evocare.
- Il commesso ciccione, detto anche "pall'e ris" (palla di riso, o arancino), ti dà una serie di notizie positive, è vero, ma errate. Qualsiasi cosa dica l'amico pall'e ris non è vera. Scordatela. Il che comporterà false aspettative e delusione che si protrarranno per l'intero precorso dal negozio a casa, in cui pensi a ciò che poteva essere (e poi non è stato).
- Il capo dei commessi ti odia. Non importa che tu sia il cliente, se compri o non compri qualcosa, che sia tu in realtà a mandare avanti la baracca (bianca e laccata), lui ti parla come se ti stesse facendo un favore, il che implica lo scatto immediato della molla-cazzimma, per cui in un modo o nell'altro vuoi ricordargli che senza di te, lui non è nessuno.
Poichè il capo ignora qualsiasi tua risposta tagliente con un'indifferenza degna di Moravia, resti frustrato per il resto della giornata.

Pdr (palla di riso): "Quest'iPod c'è in tutti i colori, nero, grigio, blu"
Acquirente a caso: "Ah, ottimo, ce li avete tutti?"
Pdr: "Si, certo!"
Acquirente:"Allora lo prendo nero"
Capo: "E' rimasto solo fucsiacasadibarbie".
Acquirente:"Capisco. Ma nero arriverà?"
Capo: "Ovvio che arriverà" (sguardo di disprezzo) "ma non posso assolutamente dirle quando".
Acquirente: "Più o meno?".
Capo (andandosene): (sguardo di noia mista a disprezzo).
Acquirente (mortificato): "ma giusto per avere un'idea?"
Niente.

- E poi c'è lei, l'inutile. Colei che chiama l'acconto "nota di credito", ma poi non sa fare niente (ma niente niente).
Colei che ti dice che non appena l'iPhone 8 giga arriverà ti chiamerà, ma ciò non avverrà mai, perchè non è in grado di coordinare i due momenti dell'arrivo del prodotto e della chiamata.

In più dopo aver ordinato (superando una infinita quantità di ostacoli) l'iPhone da 8 giga per la 91823764 volta, esci, e tutti, ma tutti i più cafoni del circondario sono intenti ad armeggiare con la loro tastiera touch screen.
Non me ne vogliano quelli che ce l'hanno, ma qui a Napoli una moda diventa un'ossessione (per gli altri) e un oggetto da evitare di possedere (per me).
Quindi l'unica cosa che resta da fare, è vendere la tua nota di credito a tuo padre, che se sarete fortunati non se ne accorgerà, ma avrà acquistato (da voi o per voi) l'iPhone già 3 volte, senza mai possederne o vederne uno.

20 dicembre, 2008

Salutamm' presidente!

Nell'ultimo periodo ho fatto di tutto.
Sono tutta impegnata ad organizzarmi il futuro ed il futuro è tra venti giorni, e a me sembra che queste feste di Natale siano destinate a non passare mai.
Comunque, miei cari. Quest'anno volevo come al solito scrivere un interessantissimo post sulla mia ormai nota avversione ai regali di Natale dovuta al netto rincaro dei beni di consumo (ad esempio ilPandoro, che dopo Natale il signor Percuoco, titolare dell'omonimo bar, li svende di un 3/4 rispetto al prezzo di Natale, per cui io faccio incetta di Pandori e poi sto male e dico che l'anno prossimo col cavolo e poi l'anno dopo punto e d'accapo).
E invece vi parlerò delle truffe dell'immobiliarista Romeo ai danni dello Stato, dei reati di Corruzione e peculato ai danni dello Stato, dei soldi rubati ai fondi per la ricostruzione delle strade di Napoli ai danni miei che ormai cado dal motorino con una ordinata cadenza bisettimanale (anche da ferma) perdendo per le vie di Napoli pezzi di motorino che poi vengono misteriosamente ritrovati dal mio portiere in cortile, il quale me li restituisce con annesso "cazziatone" mai visto, sull'inquinamento condominiale dovuto in gran parte alla mia carenza di disciplina.
(Grazie Enzo, tu si che ci insegni come comportarsi, sei un maestro di vita).
Tornando a Romeo e agli altri 4 scafessi che sono stati arrestati, il quesito che vi pongo è il seguente: riuscirà l'ordinanza cautelare di arresto ad essere sostituita da una bella sentenza di condanna (con tanto di passaggio in giudicato, cioè non più revocabile o modificabile da nessun cristiano sulla faccia della terra) per una bella settantina d'anni o il nostro amico imprenditore, dopo averla fatta franca ai tempi di tangentopoli, tornerà sulla cresta dell'onda con altre tangenti tra qualche anno e poi lo riprenderanno e poi tornerà ancora??
Mistero.
Detto ciò, infondo la cosa che il pluripregiudicato di cui sopra la faccia franca più e più volte non mi meraviglia, se consideriamo:
1) che il nostro Presidente del consiglio dichiarò apertamente in tv di aver escluso alcuni concorrenti dalle gare di appalto Pubbliche e soprattutto
2) che il nostro Presidente del consiglio sia prima degli altri (lodevole esempio) un pluripregiudicato che l'ha fatta franca più e più volte.
Il bello è che tutti sanno tutto. Il presidente parla apertamente, se vogliamo è il suo punto di forza, e nessuno gli dice niente, il che è abbastanza imbarazzante per quel 2 per cento di gente che ragiona e ascolta.
E' una tattica, che può essere messa in atto proprio perchè nessuno lo ascolta (ma tutti lo votano e poi si vergognano di ammetterlo).
Berlusconi: "Allora il paese sarà più competitivo se c'è il monopolio delle mie società!"
Interlocutore: "No, non può averlo detto" (cancella dalla memoria ciò che ha sentito).
Berlusconi: "Ci ho messo anni ad escludere dalle gare di appalto delle società ed in cinque minuti le hanno rimesse in mezzo!"
Interlocutore1: "ma sbaglio o ha detto che"
Interlocutore2: "Naaaa! Ti pare mai che lo diceva così?" (cancella dalla memoria quello che ha sentito).
Interlocutore1: "Uhm" (cancella dalla memora quello che ha sentito).
Berlusconi: Sono incinto!
Interlocutori 1 e 2: "E' un simpaticone, hai sentito che ha detto?"
Interlocutore 3: "Sarà vero?"

02 dicembre, 2008

Sul premio Guglielmetti e altre storie

Come direbbe il mio compagno di studi internazionalistici e comparatistici (poi scrivremo un post sulle memorie per la European Law Moot Court Competition, a cui partecipo con irrimediabile gioia di tutti i professori dell'Unione Europea), Davide, LA LAUREA è un episodio.
Il mio episodio è stato naturalmente messo in ridicolo da mio padre il quale ha fatto le uniche due cose che non si dovevano fare:
1) Portarmi un vaso kitschissimo pieno di cioccolatini e fiori di carta.
2) Fare foto.

Si procedeva alla consegna del Premio Guglielmetti agli studenti meritevoli, messo in palio dalla famiglia del suddetto, che poverino, non aveva potuto terminare gli studi in quanto era venuto a mancare prima di conseguire la laurea.
Presidente di commissione, nonchè preside di facoltà (con commozione): "E quindi, il premio Guglielmetti è per gli studenti che hanno avuto la fortuna di continuare a studiare, perchè la vita ha concesso loro questa chance. Voglio lasciare la parola, per un attimo, a coloro che hanno reso possibile questa premiazione".
Parente di Guglielmetti (con trasporto): "Constatare che ci siano ragazzi capaci di migliorare questo paese, ragazzi in gamba, che affrontano lo studio con serietà e passione, è per noi fonte di orgoglio e di gioia, e questo premio vuole essere un auspicio per il futuro ecc ecc.".
La platea (in ammirazione): clap clap clap.
Mio padre (dopo aver armeggiato circa due ore, sconfitto): "si è scaricata la macchinetta fotografica, che cavolo!"
Parente di Guglielmetti (con voce rotta): "Ritirano il premio IL ROSSO (in realtà non ricordo come si chiamasse ma aveva un capello indimenticabile), con la sua tesi di laurea sui contratti telematici!"
Platea (parenti e amici del Rosso) bisbigliante e commossa: "Bravo il Rosso, che bravi ragazzi, povero Guglielmetti! ecc.ecc."
Mio padre (dopo aver cercato nelle tasche qualcosa per circa due ore prende il cellulare e spara il flash, si gira verso di me): "Sorridi!"

Hanno inoltre partecipato (in ordine sparso).
Mia madre, non so per quale assurdo motivo conosceva tutto il parentado degli altri laureandi, quindi andava in giro per la platea a salutare persone mai viste prima.
Nante (Nando) un amico di mia madre che girava un filmino con tanto di interviste, il tutto nel misero tentativo di nascondersi da me.
Jolly, non so come, nè perchè, ma c'era.
Albi con la sua mamma,
che ha cronometrato le lauree e le introduzioni di tutti i candidati con la precisione che lo contraddistingue più unica che rara.
Il cattivo, che a un certo punto della seduta, ha pensato bene di cacciare dalla borsa dei disegni di qualche casa in costruzione e cominciare a studiarle come se fosse stato a casa sua sulla sua scrivania.
Laureata 2 (Franci), che cercava di tirarmi su il morale, facendomi complimenti vari sul mio vestito e cercando di distrarmi con i commenti su quanto facessero schifo le lauree ad architettura.
Giulia, che si profondeva in commenti sarcastici e negativi sulle sedute di larea di architettura (dalla mia seduta di laurea possiamo dedurre che le sedute di architettura facciano abbastanza pietà).
Gnè, che a un certo punto avrebbe ucciso tutti perchè aveva una partita di calcio della sua squadra (che per inciso si chiama "Le papere" e qui stendiamo un pietoso velo).
E tutti gli altri cui mia madre ha dato la lieta notizia (sono convinta che abbia affisso le pubblicazioni in comune) che sono venuti a fare la clac! Deliziosi!

19 novembre, 2008

Changeling. (Changefilm)

Pare che Changeling, l'ultimo film di Clint Eastwood con Angelina Jolie farà incetta di Oscar, così ho pensato bene di andarlo a vedere, contro il mio sesto senso che dal trailer non era parso particolarmente persuaso. E infatti. In realtà l'idea c'è, e la storia anche, che per inciso è stata tratta dagli atti realmente ritrovati negli archivi di un tribunale statunitense. Ma prima di arrivare alla riproduzine degli atti, ovvero ai processi, i quali dureranno circa 7-8 minuti, ci saranno due ore e dico DUE ORE di noia profonda e distruttiva in cui Angelina Jolie con due labbroni come mai nella storia "RIVUOLE IL SUO BAMBINOOOO" (detto un pò strascicato verso la fine).

La storia.
Una madre vive da sola con il figlio, un giorno lo lascia da solo a casa, il figlio OVVIAMENTE, scompare. Qui termina la parte comprensibile che riprenderà verso la fine, quando la storia parallela di un tizio molto sudato ripreso ogni tanto a casaccio con un'ascia o un fucile, o mentre prende un treno, avrà un senso e il tizio verrà arrestato (perchè uccide bambini a caso in un pollaio). Quando lei denuncia la scomparsa del figlio la polizia gliene riporta un altro e qui incontreremo l'unico personaggio degno di nota, ovvero il bambino più cazzimmoso della storia dell'umanità, che nonostante la disperazione della donna si ostnerà a chiamarla mamma suscitando anche nello spettatore una certa stizza. Quando lei dichiara che le hanno riportato un bambino sbagliato la fanno internare (in un manicomio dove tutto sommato non la torturano nemmeno troppo).
Ogni tanto grida ossessivamente a qualcuno a caso "Rivoglio il mio bambinooooo!", ma ormai nessuno le dà più importanza, nemmeno noi.
Esce dal manicomio, grazie a un prete che non si capisce bene che ruolo abbia nella società (tipo star della radio, predicatore, e qualche altra cosa) e fa un c*** così alla polizia perchè l'avvocato più bravo del mondo se la prende come cliente pro bono.
Alla fine tutti i bambini si saprà che fine hanno fatto, chi è stato ammazzato dal tizio sudato, chi si è salvato, tranne il suo, che non si saprà mai se è morto o dove sia.

I personaggi.
Tutti i bambini sono identici, tranne il presunto figlio ritrovato dalla polizia che a quel punto si riconosce per la sua indistinta cazzimma. Tutti hanno un berretto, la faccia sporca di fuliggine (non sappiamo perchè) e calzoncini stile Oliver Twist. Per cui appena si vede un bambino la domanda che sorge spontanea è "ah eccolo, è il figlio?" oltre a "quanto manca?"
Lei anche chiusa in manicomio è sempre bellissima, con i capelli più o meno ordinati e le labbra belle idratate dal momento del rapimento al ritrovamento, circa dieci anni più tardi, di uno dei bambini rapiti con suo figlio (che a questo punto dovrebbe avere circa 18 anni, ma sembra sempre ne abbia circa 8, da qui si deduce la scarsa percezione del trascorrere del tempo che accompagnerà tutta la narrazione).

La sceneggiatura.
Oltre agli atti del processo che sono stati riportati e sono più o meno interessanti, un concetto che torna costante è "Io rivoglio il mio bambino" frase detta più o meno a tutti i personaggi che Angelina incontrerà sulla sua strada, ma a cui nessuno darà più troppa importanza dopo i primi 15 minuti (ne resteranno altri 140).

Il messaggio.
Il messaggio potrebbe essere "Bambini, non salite sulle macchine degli sconosciuti se vi offrono una caramella o vi dicono che vi portano dai vostri genitori, perchè non è vero" oppure "rapitori, state attenti che se vi capita un personaggio come il bambino che appioppano ad Angelina potreste fare voi una brutta fine, i tempi non sono più quelli di una volta!" oppure "i capelli corti come Angelina alla fine sono comodi anche se vi rinchiudono in un manicomio, perchè anche lievemente mossi poi stanno bene", oppure "la polizia faceva schifo nel 1929. Spunto di riflessione sui carabinieri nel 2008".

Quindi se volete andate vederlo, ma portatevi un libro, e non comprate caramelle o patatine, potreste accanirvici non avendo altro da fare.

09 novembre, 2008

La caduta

Era una giornata di quelle che non si capisce se fa caldo o se fa freddo. Pioveva, ma a tratti sbucava un tiepido sole, eppure l'aria era grigia. Sembrava tutto normale, una giornata uggiosa per dirla alla Battisti, ma non particolarmente piovosa. Di quella pioggerella fine fine, leggera, quasi impercettibile ma fastidiosa come una zanzara nelle orecchie in una notte d'estate.
Dicevo, tutto sommato sembrava che fosse una giornata come le altre: le bancarelle a via Roma ingombravano tutto lo spazio, il traffico completamente bloccato, le persone si insultavano perchè non si riusciva a passare.
Eccola lì, la nostra eroina: intenta a districarsi tra le autovetture e le signore cariche di buste all'uscita della stradina, che causa lavori in corso, da casa sua sbucava nel mezzo di via Roma, sul suo motorino rosso fiammante... e tutto sembrava andare liscio come l'olio, LISCIO COME UN SANPIETRINO APPENA BAGNATO DALLA PIOGGERELLA.
Dove era diretta? Non ha importanza ora, e forse non ce l'avrà nemmeno in seguito. Anzi, si, diciamolo, così inquadreremo il personaggio. Dotata di enorme senso del dovere e della famiglia, andava a trovare la sua nonnina, che abitava dall'altro lato della città.

Superata via Roma, nelle vicinanze del porto, da lontano si scorge la luce rossa di un semaforo; il traffico nel frattempo si è lievemente diradato, l'aria è ferma, l'atmosfera tranquilla, e nessuno immaginava che stesse per accadere l'inesorabile. L'imprevedibile: in vista del semaforo, nell'atto di frenare, alla velocità di circa 0,2 kilometri orari, LA NOSTRA PROTAGONISTA CADEVA ROVINOSAMENTE DAL MOTORINO.
Così, vivendo la sua caduta al rallentatore, si verificò il diaologo tra sè e sè:
Sè1: sta succedendo (intanto il motorino inizia ad inclinarsi)
Sè2: si, cretina, stai cadendo (l'asfalto è sempre più vicino)
Sè1: fai qualcosa, FRENA (il motorino forma un angolo acuto di trenta gradi con l'asfalto)
Sè2: ma sono già in frenata! (angolo acuto: 15 gradi)
Sè1: salva la booooooorsaaaaaaaaaaaaa! (Un tonfo.)
Sè2: ...

La situazione a questo punto è la seguente. I beni personali della nostra eroina sono sparsi lungo la via Nuova Marina secondo un sistema proporzionale che vede il bene più piccolo (cellulare) più lontano, e quello più grande (motorino) più vicino. Da situare nel mezzo un libro, schizzato via dalla borsa, la borsa stessa, una penna, l'iPod e il ginocchio della nostra protagonista. Tutto il lato destro del graziosissimo cappottino tortora è ora definito da una splendida decorazione a quadretti (sampietrini), di quel terriccio bagnato umidiccio e appiccicoso che si crea nelle giornate di pioggia ai lati delle strade.
Immediatamente dopo la caduta, lei si rialza, alla velocità dell'ultrasuono, raccoglie le sue cose tra le macchine e si rimette ritta sul motorino tra gli sguardi allibiti degli automobilisti e del vigile urbano più inutile della storia.
Tutto questo si verificava nel giro di circa 4 secondi che alla nostra eroina sono sembrati un'eternità.
Rimessasi impiedi il vigile e un signore in motorino contromano (SiMc) le vanno incontro:
Vigile: tutto bene signurì? Ma comm avit fatt???
E: guardate non lo so, stavo frenando e a un certo pun
SiMc: Ma vi siete fatta male?
E: No, mi sono fatta bene.
SiMc: E che vi siete fatta?
Vigile: Ma comm avit fatt??
E: Mi fa un pò male il ginocchio.
SiMc: e mo vi dovete fare controllare, ma vi fa male??
E: No, mi dà una piacevole sensazione di benessere.
Vigile: Ma comm avit fatt??
E: Stavo frenando al semaforo quando a un cert...
Vigile: no, i vuless capì comm avit fatt...
E: scusate, ma che ve ne importa???
Vigile: no, pe capì. Ma vi siete fatta male?
SiMc: Ma cosa vi fa male? Mo dovete mettere il ghiaccio.
Vigile: Ce vo a pomat'!
SiMc: Si, ma si deve mettere prima il ghiaccio, se no si gonfia.
Vigile: O lasonìll!
E (un pò stordita e con un accenno di mal di testa): Sentite, tutto apposto, vedete stiamo bloccando il traffico.
Vigile (DECISAMENTE A CAZZO): STI GIOVANI D'OGGI!
SiMc: eh, c'amma fa.
Vigile (rivolto al signore in motorino): scusate, ma voi...STATE CONTROMANO!
SiMc: VABBUO' MA MO CHE C'AZZECCA? IO STO PRESTANDO SOCCORSO.
E: Comunque io sto bene, arrivederci!

La nostra eroina si rimette sul motorino alla volta del pronto soccorso, e una calda (nonchè inutile) lacrima di dolore le riga la guancia.
Com'è finita? Vi basti sapere che le diedero un pezzo di cioccolato (a cui era risultata intollerante, ma questa è un'altra storia) e si calmò.

06 novembre, 2008

Mi mancano le mie passeggiate con Baguette sotto braccio in giro per la città, a piedi o in bici.
I pomeriggi folli di shopping e i negozietti vintage nei Marais e a Saint Sulpice, il mercato e la Mouffetard. Le cioccolaterie, la pasta e fagioli con gli amici la sera. Il rumore della caldaia di casa mia quando aprivi l’acqua calda.
La cioccolata di Angelina, ingrassare e sentirmi bella lo stesso. Perché ti senti bella ogni mattina, con i capelli arruffati e le schiocche rosse, due croissants a colazione, e la sciarpa. (Perché lì senza una sciarpa non sei nessuno).
Un sorriso che non sarà mai quello che avevi a Parigi. In nessun altro posto sarai mai così bella.
Mi manca la mia stazione di Censier Daubenton, Louis ed Etienne, il petit pain aux olives di Monge, le Bulangeries.
Le clementine. Emma e i tavoli da Poker e la nuit blanche, il cappuccino a tutte le ore.
Il Cafè Lea e i compiti di grammatica con Linda. Paris Photo al Carrousel du Louvre.
La Nike di Samotracia. Il 27 e la crepe a Notre Dame. Le margherite nel vaso in salotto.
Rue Saint Honorè e le vetrine di Hermes.
Mi manca persino il mio padrone di casa, Monsieur Villeneuve-le-rideau-de-la-douche?? Mais-le-rideau-de-la-douche c’est bon!, la burocrazia e le formalità di France Telecom e Gaz de France. L’imbianchino polacco e i suoi puzzolentissimi sottaceti. L’antipatia dei francesi, quella scontrosità ostentata che tutto sommato sa di genuino.
Mi manca anche Mme Inack e le sue unghie lunghissime e decorate, con le sue minacce di mettermi ZERO a tutti gli esami. Le Franprix, le prix gagnant, e le Bon Marchè. I concerti à l’Operà e le suites di Bach per violoncello nelle fredde chiese di Saint Germain.
Sono a casa da 8 mesi e vivo in uno stato di delusione perenne, di insoddisfazione cronica, eppure adoro la mia città.
Sarà che sbaglio le persone.
Ho una particolare propensione a circondarmi di gente egocentrica con cui non c’è margine di dialogo, con cui non abbiamo nulla da dirci. Con una certa ostinazione.

Ma non è che adesso io sia depressa, o la vita mi giri particolarmente male. E’ solo che l’anno scorso a quest’ora vivevo a Parigi.

02 novembre, 2008

Patate primo nemico

Dunque sono rimasta sola a pranzo perchè qui oggi non c'era nessuno. Apro il frigo e vedo delle patate già tagliate da Lucia destinate ad essere fritte.
Decido che le devo cucinare, ma non fritte, altrimenti sono una bomba.
Ore 13 e 30: metto le patate (sottili) in un ruoto con acqua, sale, pepe e un filo d'olio.
Ore 13 e 50: le patate non danno cenno di volersi cuocere.
Ore 14: la situazione si fa preoccupante, pranzerò alle dieci di stasera se continuo così.
Ore 14 e 10: inizio a spiluccare in cucina, mangio mezza filadelfia.
Ore 14 e 15: le patate sono bianchissime. Mi faccio un panino con la mozzarella e il prosciutto.
Ore 14 e 30: tolgo le patate dal forno con tutta l'acqua e le metto in una padella. Non danno segno di voler cuocere, si asciuga l'acqua, e cominciano ad attaccarsi alla padella. Ma sono sempre crude.
Ore 14 e 40: mangio due mandarini.
Ore 14 e 45: le patate sono completamentebruciacchiate fuori e crude dentro, riprendo il ruoto, riaccendo il forno, le rimetto a 230 gradi, attenzione. E' una questione di principio, non posso perdere contro le patate. Manco a dire la verza, o le lasagne. O il ragù. LE PATATE.
Ore 14 e 50: le patate sono ancora in forno. E sono sempre bianche.
Vi farò sapere come evolve la situazione.


Aggiornamento ore 15.
Le patate sono state gettate con violenza nella spazzatura ancora crude. Ora, capiamoci. Dalle ore 13 e 30 alle ore 15 fanno 90 minuti, ovvero un'ora e mezza, parenti a due ore, in cui le maledette non hanno dato segno alcuno di scalfimento.
Non può essere colpa mia.

29 ottobre, 2008

Stress

Vi descriverei lo stato di stress e di stanchezza che ho accumulato in questo periodo, ma mi viene l'ansia al solo ricordare le mie ultime tre settimane in cui ho dato 3 esami, completato la tesi, e ora sto ricompletando la tesi (perchè nel frattempo è uscito 15 giorni fa un decreto legislativo che ha modificato tutta la disciplina dell'assistenza finanziaria, ma vabbè).
Il mio stato di stressata cronica subisce un incremento di un buon 60% a causa delle telefonate dei miei genitori che vertono su quello che ormai definirei l'argomento dell'anno, ovvero: COSA STA FACENDO MIO FRATELLO.
Menzione speciale meritano le telefonate di mio padre.

Visto che è sinceramente preoccupato da quando il figliuol prodigo manco a pagarlo, si è iscritto a lettere, vive nel terrore del precariato (altrui).
L'altro giorno entra mio fratello in camera mia.

M: "Ma papà ha aggiunto anche te su FACEBOOK?"
Io (attimo di smarrimento): "No, perchè, papà HA FACEBOOK?"
M: "SI, immagino voglia controllare quando sono in linea, se perdo tempo invece di studiare, ma crede che io non abbia intuito questo secondo fine e che sono convinto che la sua sia una sincera amicizia virtuale".
Io: "..."
M: "Ad ogni modo io l'ho bloccato."
Io: "..."
M: "Ma lui continua ad aggiungermi intasando la mia casella di posta."
Io (rassegnata): "..."
M: "Beh, comunque se ti chiama digli di non aggiungermi più".

In ossequio alle previsioni di mio fratello mio padre attacca con le chiamate alla sottoscritta.
Parte con domande stupide fingendo di interessarsi a quello che faccio io per poi (secondo lui) furbamente, chiedermi con una certa nonchalance se so se mi fratello ha studiato oggi.

Squilla il telefono (quando chiama con skype si perdono i primi buoni 5 minuti preziosi perchè la sua telecamera puntualmente è disattivata e lui non capisce come mai).
Ignoro nettamente la chiamata e metto il silenzioso, finchè le chiamate non ostruiscono il sistema operativo e per evitare un collasso del computer decido di rispondere.
IO: "Papà, che c'è???"
P.: "Perchè non rispondevi?"
IO: "STAVO DORMENDO!"
P.: "Ah, ottimo! E tuo fratello sta studiando pure lui?"
IO:"Papà io non stavo studiando, ho detto che stavo dormendo"
P.:"Quindi tuo fratello sta dormendo?"
IO:"Papà, non lo so, perchè non chiedi a lui?"
P.:"Eh, se mi rispondesse...evidentemente come hai detto tu starà dormendo"
IO:"..."
P."Invece di studiare, ma come si deve fare con quello? Io non lo so."

***

IO: "Pronto"
P.:"weeeeeeeee"
IO:"..."
P.:"come va?"
IO:"bene, stavo correggendo la tesi".
P:"Brava! E tuo fratello?"
IO:"Mi pare sia uscito. Si, è uscito".
P.:"Ma com'è che dorme sempre? Mica si droga?"
IO:"no, papà non credo. Comunque è uscito, ho detto".
P.:"Vabbè, tu quando dorme SVEGLIALO".
IO:"ok."

***

IO: "Papà, non è ancora tornato, te lo dico, e poi mi ha detto di dirti di non aggiungerlo su Facebook, che è inutile che controlli se sta in linea o no, perchè lui lascia sempre acceso il computer".
P.:"Che c'entra, io mica voglio controllare, ho anche altri amici".
IO:" Papà guarda che si vede che hai un solo amico"
P.:"Ah si?"
IO:"Poi perchè non hai aggiunto anche me?"
P.:"Che c'entra, tu hai skype!"

19 ottobre, 2008

Gravedigger, when you dig my grave, could you make it shallow, so that I can feel the rain?


14 ottobre, 2008

Dell'eversività e del piano B

Quando sono sotto esame tendo a rileggere le domande degli esami passati postate dagli studenti sul forum della mia facoltà per poi irrimediabilmente deprimermi a seguito del mio tentativo di rispondere, quanto meno alle domande più frequenti, rendendomi così conto del mio grado di ignoranza nella materia di turno.
E proprio come una sorta di simulazione di esame dò la risposta che avrei dato all'esame.
Insomma stavolta campeggia tra le domande "la portata eversiva dell'art.17", "contenuto eversivo dell'art.17", "interpretazione dell'art. 17 e EVERSIVITA'", giuro che c'era scritto eversività, (il che fa ben sperare soprattutto se lo studente che ha postato le domande poi si è preso l'esame).
Quindi al ripetersi della domanda inizio la simulazione dell'esame. E quando non so rispondere agli esami ho sempre la mia intelligentissima, classica controdomanda:

Prof: "Allora vogliamo vedere un pò la portata eversiva dell'art. 17?"
C: "Si, certo. (Momento di riflessione più classica faccia da pensatrice avvezza alla teorizzazione di concetti metagiuridici). Mah. Eversiva in che senso, scusi?"
E qui partono svariate reazioni che non sto qui a dilungarmi.

Ad ogni modo al momento il problema è che io ho letto un saggio intero su questo articolo 17, solo che di portata eversiva non c'era traccia.
Allora o tutti gli studenti del forum non hanno capito la domanda (il che comunque non è da escludere del tutto), o io non ho capito una benemerita mazza del saggio sull'art. 17.
Per cui, visto che era solo una simulazione, invece della spiegazione del prof sulla "eversività", sono andata su garzanti.it per vedere i vari significati del termine eversivo.

agg.
1 dell'eversione politica; che mira a sovvertire l'ordine costituito: movimenti, gruppi eversivi; trame eversive
2 (dir.) che abolisce, sopprime: leggi eversive dell'asse ecclesiastico
§ eversivamente avv.

L'unica cosa che ha abolito/soppresso l'articolo 17 è la mia voglia di vivere, ma tant'è.
Questo è il classico caso in cui dalla mia controdomanda non sarebbe venuto fuori nulla di buono, o quantomeno nulla che non conoscessi già e che potesse aiutarmi nella risposta. Salvo ovviamente prendere tempo per poi passare al piano B.

E qual'è il piano B. Beh, il piano B... mah. Piano B in che senso?

10 ottobre, 2008

Referendum contro il Lodo Alfano




C'è il calendario con tutti i posti in cuisarà possibile firmare.
Riflettevo sulla legittimità di una legge de(l) genere, in assoluto. Su quali presupposti si potrbbe giustificarla, in un'altra epoca, chessò, ad altre condizioni.
Magari quale strumento di tutela perchè le quattro cariche più alte dello Stato sono in pericolo (ma di che?), perchè lo strumento processuale potrebbe essere utilizzato contro di loro impedendogli di svolgere in serenità le proprie funzioni, di guidare il paese.
Ci troviamo in una situazione simile? Non credo.
E allora. Quale potrebbe essere l'utilità del lodo Alfano? Perchè gliela voglio trovare una ratio.
La legge è uguale per tutti, ma. Ci saranno delle eccezioni.
Forse se ci fosse stato un lodo Alfano a tutela dei quattro massimi esponenti della Rosa Bianca, per dire, l'avrei concepito.
Se un'organizzazione parallela allo Stato, come la Mafia, cercasse in tutti i modi di ostacolare lo Stato, se Cosa Nostra (perchè solo nostra poteva essere) cercasse in tutti i modi la censura alle iniziative statali volte a distruggerla, l'avrei concepito. Eppure mi sembra un'ipotesi scolastica, perchè la Mafia non potrebbe utilizzare i processi per combattere lo Stato.
I processi sono lo strumento della legge e la Mafia non dovrebbe poter toccare la legge. Anche questa è un'ipotesi di scuola, su, lo ammetto, perchè qui la Mafia a volte è lo Stato stesso. Ma facciamo finta. A queste condizioni magari l'ammetterei, pur prediligendo un'altra soluzione.
Ma l'ennesima legge per permettere a una persona di fare i cazzi suoi, non lo riesco ad ammettere.
Significa alterare il valore della giustizia, della legalità.
Strumentlizzare i processi è una tale forma di mancanza di rispetto nel 2008!, dopo anni e anni di lotte per ottenere la tutela dei diritti inalienabili, cogenti, dopo l'assemblea costituente, dopo il Giusto processo in Costituzione.
E' una tale presa per il culo alla democrazia e al progresso, ai valori non dico di civiltà, ma proprio di welfare, in senso lato, che mi sembra paradossale.
Io, piccola piccola, che non sono un capo di Stato, nè un leader mafioso, nè un militante comunista, mi faccio governare da un manipolo di veline, e sono mortificata davanti all'Europa.
E poichè per affermare quello che il nostro parlamento rosa shocking distrugge in pochi minuti (con "cento colpi di spazzola prima di andare a dormire", è il caso di dirlo) c'è gente che ha sacrificato la vita,
ho vergogna davanti alla storia.

05 ottobre, 2008

Dis moi...je veux savoir...tu l'aimes ma bouche?



Quanto è bello il francese. (La lingua francese).

29 settembre, 2008

Un'assortita serie di cazzi miei

Dunque, in questi giorni:
- Sono stata a pranzo da Nennella, tipica trattoria sui quartieri spagnoli dove il proprietario ti prende a parolacce se non ti alzi appena hai finito di mangiare e stabilisce il prezzo sulla base di non ben identificati criteri, tipo quanto sei alta, se sei bionda, se sei gay (questo lo deduce lui dalla risposta alla domanda: (il tavolo) lo vuoi dentro o lo vuoi fuori?);
- Ho ricevuto in regalo un cd dei coldplay;
- Ho tentato di diventare vegetariana, ma non avevo fatto i conti con la mia anemia, quindi non ci sono riuscita. Ma comunque riproverò.
- Sono passata a tre.
- Ho mangiato pane e nutella (cosa che non facevo dai tempi delle medie, credo);
- Ho saputo che c'è qualcuno che racconta in giro che sono anoressica, mi sono fidanzata, sfidanzata, siamo rimasti amici, abbiamo litigato, poi abbiamo fatto pace, poi siamo conoscenti, ora ci sposiamo, poi ci lasciamo, poi facciamo pace eccetera. Che sono una biondina sciapa, dimmi cos'ha lei più di me!
- Ho studiato poco, letto molto, suonato il piano.
- Sono dimagrita, poi ingrassata, ora ridimagrisco, ma poi ringrasso.
- Qualcuno ha detto che sono la classica non bella bella ma affascinante, qualcuno ha detto che sono bella bella, ma proprio non ho fascino. Qualcuno che dovrei farmi i colpi di sole.
- Ho bevuto poca acqua in questi giorni, devo ammetterlo.
- Ah, ho comprato un maglioncino lilla, una mutandina rossa e una rosa, un paio di scarpe tortora, un vestito prugna, e uno nero, un maglione a collo alto a costine e due bracciali, uno dei due l'ho regalato ad una mia amica. Delle calze fucsia.
- Ho visto il film dei fratelli Cohen, l'ho trovato gradevole, ma non come me lo aspettavo.
- Mi piace Chanel. Ho un debole per qualsiasi cosa produca. Dalle borse agli orecchini.
- Ho saputo che qualcuno dice che sono viziata, che sono superficiale, vuota, che vuole proprio vedere adesso come farò, sta presuntuosa!
- Mi piace Saramago, e Lucarelli la domenica sera, mi piace quando piove, adoro vivaldi e il concerto di Mendelssohn per violino e orchestra, sto studiando il Chiaro di Luna di Debussy e la mia tesi di laurea è sulla fusione (cacchio sulla fusione, chi te lo ha fatto fare di chiedere la tesi in diritto commerciale?)
- Vedrò di arrangiarmi.
- Sto pensando di prendere lezioni di matematica. Seriamente. Sto diventando ipocondriaca e ho paura che il mio cervello stia rallentando, che si impigrisca. No, sul serio, tra due settimane inzio matematica costi quel che costi.
- Se potessi mangerei sempre sempre sempre riso e verza. Io adoro riso e verza.
- Non è il momento.

La domanda è: a chi interessa tutto questo? A me forse, marginalmente, ma giusto a fini organizzativi.
Eppure.
C'è chi passa la giornata a parlare di queste cose. E non sono io. Il che è preoccupante.

05 settembre, 2008

Eppure c'è gente che.

E mail a catena realmente ricevuta.

Caro utente hotmail,
a causa della moltitudine di persone che si è scritta a hotmail, (e qui l'utente medio che invia le catene, avrà potuto notare l'incipit in un italiano formale e professionale, per cui non ha dubbi circa l'autenticità del mittente)
abbiamo notato che stiamo finendo le risorse. (cioè, mica niente? Stanno finendo le risorse, organizziamo razioni di scorta nel sottoscala e prepariamoci agli effetti devastanti, alla fine imminente. Delle risorse dico.) quindi chiunque non
riceverà questa email con l'esatto titolo
entro un mese sarà
cancellato dal nostro server.
(Con l'esatto titolo. Ora. Non c'era nessun titolo e non c'era nemmeno qualcosa che indicasse come capire quale fosse l'esatto titolo. Qui il nostro utente medio cade nella più profonda disperazione e si rende conto che non è che il titolo è sbagliato, manca del tutto. E' veramente nella merda, per citare un mio ex compagno di classe. Quindi, catastrofe, sacrilegio! Non sarà cancllato da msn, ma dal mondo intero e quando camminerà per strada nessuno lo vedrà, camminerà tipo in una bolla dell'invisibilità, e sarà costretto alla solitudine e alla misantropia. Per sempre, perchè la bolla dell'invisibilità rende invincibili, ma anche immortali, non so se lo sapevate) per favore (ti scongiuriamo, utente medio, lo diciamo per te, per il tuo bene) inoltra questa email
cosicchè sappiamo che stai ancora usando questo account (per l'immensa gioia di tutti i tuoi conttatti che riceveranno in dono queste perle di saggezza mentre scrivono stupide tesi di laurea e traducono articoli di finanza dall'inglese, mentre tu ti preoccupi dei problemi quelli veri).
attenzione! (!) vogliamo sapere chi sta veramente usando il
proprio account, quindi invia questa email a tutti i tuoi contatti
hotmail, (a tutti, ma proprio tutti)altrimenti ti cancelleremo dal nostro server (qui coglierei l'occasione per richiedere all'utente medio, su due piedi una definizione di server). se non la invii
ad almeno 20 account ti cancelleremo (NOOOOOOOO!). scusa per questo inconveniente
ma è indispensabile (Ecco, io rivedrei anche il concetto di indispensabilità. Cioè, l'energia elettrica mi sembra indispensabile, il cibo, le calzamaglie, l'acqua, la cioccolata. Tu utente medio, ovvero la tua "identità mediatica" minacciata la senti realmente indispensabile? No, perchè io ti inviterei a riflettere sul punto. Ma con una certa attenzione).

Vi prego, non dico di dare un senso ai messaggi delle mail a catena, troppa grazia, ma quantomeno di dare un messaggio. Esprimere un concetto. Modello base.

Vabbè, torniamo a noi. Ieri prima (e ultima) lezione di spinning della mia vita.
Ho pedalato come Heidi tutto il tempo, mentre la gente intorno a me si ammazzava di fatica, da infarto letteralmente. Dopo i primi 62 secondi di impegno serio, ho deciso che la lezione per me era terminata.
Sono tornata a casa a pezzi e in taxi. Credo che tornare in taxi dalla palestra possa essere considerato l'apogeo del fallimento fisico di una persona.

09 luglio, 2008

Coalizione avversaria

Il mio computer disprezza la mia rete wireless. E io disprezzo il mio computer. Mi arrabbio come se mi facesse un dispetto. Si assiste ai seguenti dialoghi tipo.
1)
Cherry: "Ah, si? Bene. Se non vuoi connetterti non connetterti".
Computer:"..."
Cherry: "Che cavolo, spiegami perchè il computer di mio fratello prende anche in veranda e tu no. Per non parlare del fatto che ti imballi di continuo. Sarò costretta a comprarne un altro".
Computer: "..."
Cherry (tra sè, sbuffando, e con una certa nota di delusione): "sto parlando con un computer...è come parlare con il muro".

2)
Cherry (mentre scrive la tesi): "Allora, dunque, il leverage buyout come frode alla leg"
Word: "Si è verificato un errore, l'applicazione verrà chiusa".
Cherry: " Tanto non avevo scritto quasi niente, vaffan!"
Word: "Il file è stato salvato in un documento - copia".
Cherry: "Ah ottimo"
Cherry (continuando a scrivere): "L'acquisto di azioni proprie è consider"
Word: "Si è verificato un errore, l'applicazione verrà chiusa".
Cherry: "Di nuovo?? Si scem???".
Word: (con aria di sfida): "..."
Cherry: [In una nuova pagina]: "Il leverage bu"
Word: "Si è verificato un errore..."
Cherry: "L'applicazione verrà chiusa?" (Suono dell'errore)
Word: "..."
[Si apre la copia].
Cherry (dopo aver scritto un quarto d'ora sulla copia che sembra reggere senza chiusure di sistema): "Bene, mio caro. Come vedi ce la puoi fare. Salva."
Word: "Non è possibile salvare il documento, perchè il file risulta già in uso".
Cherry: "Va bene. Non c'è problema" [Copia, incolla su un nuovo file, salva].
Word: "Non è possibile salvare il docum"
Cherry (in lacrime): "Ma perchè?"
Word: "E' già in uso, te l'ho detto."
Cherry: "Si, ma, dai...ho scritto un sacco non puoi f"
Word: "L'operazione è terminata"
Computer: "Si è verificato un errore. Riavviare il sistema?"
Cherry: "..."


Non è possibile salvare il post perchè il computer non è più connesso alla rete senza fili.

30 giugno, 2008

La saga del cattivo

Una settimana fa mi recavo ad una festa accompagnata da un mio amico, che per comodità chiamerò "il cattivo", per la sua attitudine a demolire istantaneamente in poche battute chi gli sta intorno, che commentava la mia mise al telefono con un'altra amica che chiameremo "pesce preso con la botta", per la sua attitudine ad abboccare agli scherzi telefonici del cattivo.
Il Cattivo: "Noi siamo arrivati, ma non so so se ci faranno entrare"...
P.p.c.b.:" Perchè, c'è fila?"
Il cattivo: "NO, perchè sono venuto con l'ucraina, e può essere che per come è vestita non la facciano entrare".
P.p.c.b.: "Perchè, com'è vestita?"
Io:" Ma quale Ucraina?"
Il cattivo: "Allora, minigonna da cui si intravede la coscia incarnato bianco mozzarella, magliettina un pò larga che al massimo si può mettere per andare al mare, un paio di scarpe argentate e orecchini argentati faccio-finta-di-essere-elegante-ma-non-lo-sono."
Io:"Ma dove sta st'Ucraina?"
P.p.c.b. "Ahahhahaha, aspetto di arrivare e vedere con i miei occhi"
Il cattivo:" vabbè, io al massimo faccio finta di non conoscerla, poi in un modo o nell'altro la recuperiamo"
Io (perplessa):"quindi ero io l'Ucraina???? ma perchè non ti piacciono i miei orecchini??"
Il cattivo (perplesso): "..."
E rivolgendosi a P.p.c.b.:"Va bene, ci vediamo dentro".
Dati i presupposti decido di andare al mare due giorni, almeno non avrò le gambe bianco mozzarella. Ora sono di un bel fucsia che si intona alla perfezione con il mio nuovo letto prugna.
Si, mi sono fatta fare il sommier prugna.

23 giugno, 2008

Vita sociale

Meglio stasera, baby, go go go!
C'è una canzone nel nuovo cd di Ferruccio Spinetti e Petra Magoni, musica nuda 55/22, 55= musica, 22=nuda... (gli altri dischi si chiamano musica nuda, musica nuda due e musica nuda live a fip, una esplosione di fantasia come potete vedere) che canticchio da due giorni tutto il giorno.
Una settimana fa sono stata al loro spettacolo al San Carlo che ho trovato delizioso. Si tratta di un duo contrabbasso e voce; naturalmente dispongo anche dell'inciucio del caso: lei è la fidanzata di Bollani, il che spiega perchè lui appare dal nulla in ogni traccia del cd, anche quando non c'entra niente. Comunque se vi dovesse capitare andate a sentirli che sono davvero carini!

E questa settimana mi sono voluta rovinare, (uscita di casa ben due volte), e sono andata a vedere anche "Tanto amor desperdiçado", da una commedia di Shakespeare (Love's Labours Lost), ma in francese (poco) e portoghese (molto). Ovviamente confidavo nella parte in francese. Lo spettacolo era all'interno del cortile di un suggestivo Maschio Angioino, all'aperto, dove TUTTE LE ZANZARE DEL MONDO si erano riunite per l'occasione a dare la caccia a mia madre. Il cui istinto materno ha lasciato il posto ad un prepotente spirito di sopravvivenza, per cui mi ha privato della mia sciarpa tutto il tempo per coprirsi le caviglie dalle suddette amiche zanzare.
Inutile dire che la parte in Portoghese era incomprensibilissima: c'era solo un tizio che rideva come un disperato dietro di noi, e pareva l'unico ad aver capito qualcosa. Ad ogni modo la sua risata sguaiata era fastidiosa almeno la metà delle zanzare, quindi non poco. E allora mia madre, (da qualcuno devo pur aver ereditato la mia indole marcatamente rompicoglioni), alla fine dello spettacolo con aria di scherno mista all'occhio di rimprovero che mio fratello ed io traduciamo in un istantaneo "FUGGI!", si è avvicinata al poveretto apostrofandolo: "IL SIGNORE SI E'DIVERTITO MOLTO, DEVO INTUIRE".
Lui ha cominciato a parlare portoghese, con una certa malcelata irritazione.
Evidentemente era l'unico ad averci capito qualcosa, e la commedia faceva ridere veramente (ma noi non lo sapevamo).
Ho pensato, poi, che potesse verosimilmente trattarsi del regista (ma noi non lo sapevamo).

18 giugno, 2008

Persecuzioni

Ore 7:00, nonappena sveglia inizio a vagare per casa con libri e fogliettini sparsi che cominciano a cadermi ovunque. Ormai sono come una macchina che perde olio o come pollicino con le sue bricioline di pane. Io perdo foglietti. Ovunque. Con su scritto qualsiasi cosa, per la maggiorparte appunti su cose da ricordare o da imparare, in genere articoli del codice di procedura, ma non mancano liste di cose da fare, comprare, persone a cui telefonare, tipo mia nonna che poi si offende se non la chiamo circa ogni due secondi, e non mi parla più...

Ore 8:30, inizio ad avere fame, accendo il televisore per vedere che ora è. Rai uno, di solito ci sono quegli sfigati di Unomattina con l'orologio in alto a destra, ma al posto del solito professore "corto chiatto e male incavato", mi appare un mare splendido, intravedo i faraglioni, una tizia è stesa e prende il sole su un gommone. Spengo. Mi sa che vado a mangiare e mi cerco un orologio.

Esco, vado all'università, torno per pranzo. Prima di rimettermi a studiare, passo in camera di mamma, che per inciso ha un televisore che lo avvistano dallo spazio come la muraglia cinese... qualcuno l'ha lasciato distrattamente acceso... Vado per spegnere e chi ti rivedo?

LEI, la tizia sdraita a Capri... e attenzione, non è sola. Parte un'inquadratura degli addominali (in 50 pollici di televisore l'effetto è quello che è) del degno compagno di lei. Stabilisco prontamente di spegnere. Vado in cucina, prendo un gelato e mi rimetto a studiare. Decido non approfondire, ma ormai sono in uno stato di sconforto causato da tre elementi fondamentali:


1) Il fisico di lei;

2) Il fisico di lui;

3) I Il mare più blu che si possa concepire.


Ma la vita prosegue, non devo disperare, infondo manca solo UN MESE E MEZZO,E ALLORA ANCHE PER ME SARA' POSSIBILE ANDARE AL MARE!

Studio tutto il pomeriggio. La sera, prima di andare a letto, non trovo il mio iPod, parto agguerritissima verso la stanza di mio fratello, ripasso per la camera di mamma. Una musichetta anni 20 si fa sempre più nitida...Parlami d'amore mariùùùùùùùùù...Di sguincio, intravedo due tizi che si baciano. Avevo rimosso completamente, la mia mente era tutta un codice di procedura civile. Mi sembrano due figure familiari tuttavia, per cui mi fermo. I FARAGLIONI, GLI ADDOMINALI, IL MARE BLU...Il tempo di fare due più due e...SONO LORO, di nuovoooo!!! Sul solito gommoncino, con i costumetti succinti, un'abbronzatura incredibile e il bacio più appassionato della storia.


A questo punto è guerra contro i due ninfomani del gommoncino. Cacchio, la gente seria sta sotto esame,e deve assistere a ste scene pietose. Bombardamenti mediatici belli e buoni.

Confesso di essere seriamente turbata.

13 febbraio, 2008

Sports


E'fatta, è fatta, è fattaaaaa! In realtà tutto questo sfogo non so da cosa derivi, visto che manco ho dato l'esame che già (ri)sono sotto esame per la seconda parte dello stesso (esame)...La prossima ripetizione della parola esame mi varrà l'ambìto titolo di cacofonica dell'anno.


Per ovviare alle crisi di nervi e agli stress quotidiani, mi sono iscritta a Nuoto. Niente palestra, gente sudaticcia, puzza di piedi negli spogliatoi, musica a palla e istruttori tamarri.
Cloro, solo tanto sano, odore di cloro.
E niente musica.
E niente tamarri con i bicipiti che scoppiano dalle canottiere abbinate immancabilmente a collanine con targhetta firmata D&G, che fanno molto Costantino e Daniele. (O qui a Napoli Alessio e Raffaello).

Spero che ci sia solo gente iscritta a nuoto e non a PISCINA.
Perchè dovete sapere che a Napoli tra ragazzi, (ma non solo, attenzione) non si pratica il nuoto, ma la "piscina".

Esempio tipico di dialogo sul nuoto.
Soggetto A: "Ma sai, ultimamente sono un pò stressata, mi dovrei distrarre, vorrei praticare uno sport, che suggerisci?"

Soggetto B: "Eh, si, per qualche anno ho fatto PISCINA, e mi sentivo molto meglio"

Soggetto A: "Ahhhh, e da quando costruire piscine è uno sport?" (Battuta a mio parere divertente e dal gusto vagamente paideutico)

Soggetto B: "No, non hai capito. Facevo PISCINA, nel senso che ci andavo, mica la costruivo?"

Soggetto A: "..."


Torno a studiare, l'esame è alle porte.
(Ho vinto).


09 febbraio, 2008

"VIVA IL DIGITALE"


Niente di fatto. Fioretto disatteso, ansia alle stelle e mio padre incaricato di comprarmi un lettore dvx...una serie di malaugurati eventi che si concatenano a danno della sottoscritta.

UN LETTORE DVX CHE DOVEVA ESSERE PICCOLO, NERO, CON LA PRESA USB (perchè uno sotto esame non può mettersi a masterizzare dischi), e soprattutto CHE NON AUTOESPLODESSE DOPO TRE MINUTI, in modo da consentirmi la visione delle ultime due serie di "una mamma per amica",in formato dvx, che avevo commissionato a mio padre stesso, qualche giorno prima.

Ricevuto il mio lettore, noto con piacere che veramente ha tutte le caratteristiche che avevo richiesto (tranne quella relativa alla autoesplosione, ma questo lo scoprirò solo più tardi).
Mi voglio fidare.

Con mio padre letteralmente arrampicato sul muro per collegare il lettore al televisore (appeso con una dovizia mai verificatasi in 30 anni di carriera, dall'elettricista BRUNO, che non aveva considerato l' eventualità di adoperare le prese posizionate dietro l'apparecchio, se non mediante l'intervento di un bravo contorsionista), decido che va proprio bene.

Notiamo con piacere, che in effetti, il lettore risponde a tutte le esigenze estetiche del caso...Con una certa incredulità (da parte mia), ed espressioni di auto-compiacimento (di mio padre) decido di tenerlo, quando ci accorgiamo, così, di sfuggita, che NON LEGGE I DVX! ZERO, NADA. Alla vista del disco comincia ad emanare rumori sospetti, come intimorito. Minaccia l'esplosione, e non in senso ironico.

Alchè decido di prendere io stessa in mano la situazone, ci rechiamo al negozio, con tanto di dvx elevati al rango di prova, dove per somma vostra disgrazia, avete mancato di assistere alla scena del confronto tra:

Me: studentessa sotto esame costretta a uscire di casa quasi in pigiama, in procinto di perdere preziose ore di studio.

Papà: un uomo distrutto da un esame di procedura civile, allo stremo delle forze dopo la faticosa operazione di attacco di lettore dvx a televisore appeso al muro.

Direttore negozio: Uomo sulla cinquantina, che si trovava lì solo per caso, cui il destino era avverso, quel giorno.

ROBERTINO: Uomo sulla cinquantina, con faccia rosso fuoco decisamente lampadata e capello biondo tinto spudoratamente alla Gianni Morandi, commesso del negozio.

Dopo ore di acceso dibattito, con annessa rottura, attenzione, di ben due lettori che Robertino ed io ci ostinavamo ad aprire e chiudere per leggere i miei dvx (allego una delle tante battute del Direttore: "'a mamma nun funziona, amma pruvà na sorella per amica"), la situazione era la seguente.

Tutti i mali del mondo erano imputati a Robertino.

Il direttore del negozio era ormai caduto in depressione perchè TUTTI i lettori erano incpaci di leggere i miei dvx.

Io, in preda a crisi isteriche, ero un automa: provavo e riprovavo i miei cd in ogni apparecchio possibile.
Ad un tratto, quando tutto sembrava perduto, le nostre negatività si concentrano su MIO PADRE.
IL QUALE CON OSTENTATA NATURALEZZA CI COMUNICA CHE IN EFFETTI I DVD POTEVANO NON VEDERSI PERCHE' IL SUO MASTERIZZATORE ERA ROTTO. MAGARI ALTRI DISCHI AVREBBERO fUNZIONATO.


E così era.

05 febbraio, 2008

Fioretti.


OK. Sono di nuovo qui. Punto e daccapo. Depressa e immancabilmente sotto esame, ho rinunciato alla festa in maschera e al mio vestito da primavera perchè mi sento in colpa se perdo due maledettissime ore di studio.

Sono ripiombata nella disperazione, decisamente...

In più, ho fatto un dannatissimo fioretto, (promessa di rinunciare a qualcosa, che non c'entra niente con la scherma) ed essendo terribilmente scaramantica ho paura di disattenderlo. Ma si può mai fare un fioretto sotto procedura civile??

Se qualcuno avesse tempo da perdere a sufficienza da leggere la cronologia delle mie ricerche su Google, credo che se la spasserebbe un sacco: Cosa - accade - fioretto, calorie - girella - Nutella, poteri - Pubblico Ministero, zuppa - latte - digestione.

Un giorno forse racconterò il resto della lista a pochi fortunatissimi eletti.