31 dicembre, 2006

Considerazioni generali sulla mia incapacità a farmi gli affari miei

Dunque. I miei genitori sono partiti ed io ho avuto la brillante idea di organizzare il cenone di capodanno a casa con gli amici. Ma non avevo fatto i conti con una serie di fattori avversi.

Innanzitutto con l'incapacità cronica di mia madre a fare la spesa (ci abbiamo messo ore a decidere che avrei fatto le lasagne e naturalmente ha dimenticato le lasagne).

In secondo luogo non avevo considerato che il 31 sarebbe capitato di domenica, e che dunque l'unico modo perchè la signora Lucia venisse a lavorare era rapirla,imbavagliarla e condurla da noi a tradimento,ergo dovrò rassettare la casa e cucinare completamente da sola.

Infine non avevo fatto i conti con mio fratello, il quale la sera prima del 31, con i miei fuori, era naturale che invitasse un battaglione di gente a casa nonchè ben 2, e dico DUE amici a dormire a casa, per cui l'unico modo per rendere vivibile dopo questa notte la camera di mio fratello sarà murare la porta.
Non solo. Ma ieri sera i tre dell'apocalisse, alle due e mezza di notte quando il pericolo sembrava quantomeno superato hanno chiamato i cornetti caldi(a domicilio), abboffandosi del latte che mi serviva per preparare la besciamella. Dunque, una volta svegli non mi importerà se dovranno andare a mungere le vacche, ma sarà meglio per loro che trovino qualcuno aperto che venda del latte fresco.
A 22 anni uno si deve fare i fattacci suoi. Deve mangiare ancora al "tavolo dei bambini" e non deve organizzare il capodanno a casa, no. Soprattutto se non ci ha pensato bene.
Tanti auguri a me.

28 dicembre, 2006

Il castello errante di Howl



Allora. Mi sono letteralmente innamorata di Lord Howl. Eppure credevo fosse passata l'età in cui ci si innamora dei personaggi dei cartoni animati...

Beh, Howl a parte, Miyazaki, vincitore del leone d'oro alla carriera consegnato a venezia (2005), è un vero è proprio genio, nonchè inventore di Lupin (e scusate se è poco)!

Insomma, "Il castello errante di Howl" è l'ultimo capolavoro, ma non si tratta assolutamente di un cartone per bambini, anzi, non credo che un bambino capirebbe granchè! Ricco di metafore tratta i temi della guerra senza perchè e della pigrizia dell'uomo nell'affrontare i problemi, di un mondo aggrappato all'apparenza.

La storia è quella di Lord Howl, mago volante di rara bellezza,(si dice in città che mangi il cuore delle belle donne) che si innamora di Sophie, (e lei altrettanto, come potrebbe evitarlo??) ragazzina diciottenne trasformata in vecchia novantenne dalla strega delle Lande...

Altro personaggio degno di nota è Calcifer, potente demone del fuoco (bistrattato dalla vecchietta Sophie) che conserva il cuore di Howl per mezzo di un incantesimo che solo l'amore di Sophie potrà spezzare...
Immagino che dalle mie spiegazioni non avrete capito niente, quindi l'unico consiglio che posso darvi è quello di vederlo. Alla fine proverete una sensazione di serenità. Dalla colonna sonora ai disegni completamente a mano,ai colori, tutto esprime equilibrio e tranquillità. Insomma vedetelo vedetelo vedetelo!

"Attuale e concettualmente scevro da contaminazioni ideologiche di qualsivoglia natura, Howl,riesce ad essere pellicola antimilitarista, raffinato melò sentimentale, grande spettacolo di intrattenimento per tutti ed, in ultimo, saggio ammonimento sull'importanza delle relazioni interpersonali tra gli esseri umani. Venezia s'inchina. E noi altrettanto".

25 dicembre, 2006

Natale in famiglia

L'unica nota di simpatia del mio Natale è stata Frida, il cane di un amico di mamma venuto a pranzo da noi,molto pignolo a dire il vero, che fa seguire al suo cane una rigida dieta per cani, ma ho provveduto io a rimpinzarlo di prelibatezze natalizie, di nascosto dal padrone, ogni volta che andavo in cucina a prendere qualcosa...
Stamattina mi sono svegliata di pessimo umore e la bella giornata di sole mi ha innervosita ancora di più dato che i pochi giorni di festa dopo il mio esame e prima della clausura in famiglia per le feste sono stati di pioggia continua.
Dico clausura perchè qui i giorni di natale sono sacri, e tutti si devono smaronare a casa con i parenti per ore.

La famiglia meridionale, tanto per cominciare si siede a tavola verso le tre, tre e mezza, quando tutto va bene, per rimpinzarsi letteralmente fino alle sette di sera. Diciamo che da queste parti va di moda il pasto unico.
Perchè, mi chiedo.

Tutta la famiglia si riunisce anche con i parenti che non vede mai e si creano leggendarie tavolate con figli nipoti pronipoti e nonne, con tanto di bambini rompipalle che decantano la poesia di Natale al momento del dolce.
Anch'io in vero sono stata una bimba rompipalle ai miei tempi, sempre molto attenta al rito della poesia, dato il mio prematuro esibizionismo, ma mi metto nei panni delle povere creature che la poesia o non l'hanno imparata o sono più timidi di zii e cugini che insistono per poi fracassarsi i cosiddetti per tutta la durata della poesia.
Tipo mia nonna, che quando io dicevo le poesie dopo la prima strofa cominciava ad applaudire "BRAVAAAA", sperando di interrompermi passando inosservata.
E faceva questo a ogni rima, ma io testarda se non finivo la poesia non scendevo dalla sedia, piccolo podio allestito al momento.

I regali più inutili del mondo sono la parola d'ordine per un Natale nel segno della simpatia. Mutande improbabili, set di forbicine per le unghie e orologi di un trash che più trash non si può, sono i più gettonati, per non parlare di sciarpe e pantofole, che non metto nemmeno nella lista, perchè ormai diciamo che sono un must.

Ci credo poco nella santità del natale come momento di aggregazione. Credo di più al Natale come stato d'animo e momento di riflessione...di ognuno di noi, da solo, senza cugini, mamme o zii...in questo senso auguro un Buon Natale a tutti voi, che possiate apprezzare ciò che avete, e aiutare chi ha un pò di meno.

22 dicembre, 2006

Natale con parsimonia

Tra le tante cose oggi sono andata con il mio ragazzo anche in un negozio di calze, a scegliere delle calzamaglie per la sua cuginetta di due anni. Appena entrata ho sclerato:ma che me ne frega delle calze verdi o marroni?

Io sono una di quelle che non ama fare regali, ma mi piace riceverne. E lo dico, con serenità. E soprattutto mi piace lamentarmi del regalo ricevuto per poi andare a cambiarlo, diciamola tutta.

E meno male che sto Natale viene una volta all'anno.

Che poi comprare (pagando il doppio) prima di Natale giusto per avere una cosa da regalare a una persona di cui non te ne frega niente 364 giorni su 365, quando il 2 gennaio mettono i saldi pure su un paio di mutande che ti tirano appresso per strada lo trovo un non senso.
Avrete capito che io sono una di quelle che sotto natale contribuisce alla preparazione dei servizi al telegiornale sul "ribasso delle vendite rispetto all'anno scorso"...ancle Scrudge, mi chiamavano. Sto Natale non caccio un soldo per gente che non ho visto almeno una volta al mese.

21 dicembre, 2006

...Delle rogne in generale

Bene bene, cari...
seidie a parte non mi devo dimenticare che la partenza è vicina, e indovinate un pò cosa hanno detto alla qui presente nonchè miss "che cacchio di freddo a Napoli a 19 gradi " 2006?
Che a Buffalo, mia prima tappa Americana, ci sono ben -20 gradi. E dico MENO VENTI GRADI. Se considerate che io mi metto a letto con due piumoni e lo scaldasonno (e da quando ho scoperto che fa male, il phon acceso) sotto le coperte capirete che nutro seri dubbi sulla mia sopravvivenza nelle Ammeriche...
E come suggerisce mia mamma ("e mo ti voglio, altro che Gucci, Prada e Louis Vuitton,(si lo so, non vale la pena spendere tanti soldi per un marchio ecc ecc, ma è più forte di me) ti devi mettere una pecora viva a mò di sciarpa") devo trovare un modo per non rimanerci secca...
Le premesse non sono delle migliori.

Dunque, che novità? Stamattina quando alle otto hanno iniziato a martellare al piano di sopra non ce l'ho fatta più e ho chiamato il proprietario al cellulare: sono partita con il codice civile alla mano, e l'intenzione di uccidere, e sono finita con il chiedere scusa per aver chiamato. Sono riuscita a stento a spiegare chi ero e a lamentarmi delle "immissioni" (art.844 cc. Uà. Come sono tecnica.) quando il suddetto proprietario ha attaccato con una scena degna del piccolo Tim di "Canto di Natale" di Charlse Dickens, reinterpretato da Topolino e figli.
"Sa, io avrei voluto per Natale venire ad abitare in questa casa, ma purtroppo ci sono stati degli intoppi...La prego, lei mi DEVE chiamare per qualunque problema e non si preoccupi non mi disturba mai...Io sa, sono molto triste perchè ho perso due sorelle nel giro di pochi mesi, con cui contavo di passare le feste nella nuova casa, ma non voglio tediarla con questi miei problemi..."
A questo punto io ero praticamente in lacrime.

In più ieri sono stata al San Carlo a sentire il concerto di Natale più noioso della mia vita, gente che dormiva (ma non solo i vecchietti, anche i giovani, con la testa cascante erano uno spettacolo), noi che tentavamo disperatamente di buttarci giù dal palco, scene di panico... chi per tenersi sveglio mangiava interi pacchetti di caramelle, chi si guardava intorno per un cenno di solidarietà... tutto il teatro si annoiava tranne SVEVA, (ma se vogliamo possiamo contare anche il direttore d'orchestra) che per trascinarla via abbiamo dovuto metterle vicino un nostro amico con un alito degno della pesantezza del concerto. Anche il coro si alzava con una certa fatica quando doveva cantare...c'era un signore che avrà recuperato un due orette di sonno: per l' intero spettacolo, l'avessi visto una volta con gli occhi aperti.Stendiamo un pietoso velo.

17 dicembre, 2006

La Panton Chair e la ritrovata serenità

Finalmente lo strazio è finito. Sono ufficialmente in vacanza,dopo lo sforzo sovrumano per preparare diritto commerciale, che mi ha tolto sicuramente qualche anno di vita...
Eppure non so che fare...La mattina mi sveglio alle sette meno un quarto perchè ormai il mio orologio biologico si è sintonizzato sugli orari di guerra, e per strada c'è tanta di quella folla che dopo l'esame sono uscita mezz'ora e mi sono ritirata in buon ordine: sarà perchè era anche sabato sera, ma non c'era la possibilità di camminare senza uccidere con gomitate involontarie poveri bambini trascinati con una violenza inaudita dai genitori stressati dalla folla e dai prezzi nei negozi, che per dirla tutta si devono essere completamente rincoglioniti con il Natale.
Assurdo. Una maglia di cotone, e dico COTONE si può arrivare a pagarla anche 200 Euro, per la bella faccia e la buona salute di chi per produrla ne ha investiti 20.
E non parliamo nemmeno di griffes, per cui eventualmente il sovrapprezzo è giustificato dal marchio, sebbene anche questa opzione non vi lascerà del tutto soddisfatti.
Insomma, con i regali di Natale è il solito...

Ma io, che non mi lascio sfuggire niente, ho regalato al mio ragazzo, (ma non è stato l'unico regalo) un oggetto di design.

Ebbene si, cari miei, gli ho regalato una sedia.
Immagino le vostre espressioni cariche di meraviglia, di stupore (e di derisione), ma sbagliate a pensare male della mia idea. Infatti si tratta della famosa "Panton Chair", che avreste potuto ammirare in alto a sinistra se non fosse il blog che vive di vita propria, a decidere le foto da postare. Ma poichè non è così e per questo articolo la volontà superiore ha deciso che non si possono inserire foto (posso provarci ore, ma mi dirà che l'operazione è stata completata quando poi non si vede un bel niente) dovrete arrangiarvi e cercarvela da soli. Se la volete vedere. Se no pazienza.

La suddetta sedia è un vero capolavoro del designer e architetto Verner Panton. Famosissimo per le ricerche sul colore e sui materiali fu negli anni sessanta un vero e proprio visionario del design: "con i progressi della chimica la disponibilità di nuove materie plastiche e fibre sintetiche multicolori stavano provocando una rivoluzione anche nell'arredamento. Nel 1967 il designer danese Verner Panton predisse: "entro l'anno 2000, la casa come la intendiamo noi non esisterà più".
I suoi arredi visionari, realizzati proprio per l'industria chimica Bayer ed esposti in Germania intorno al 1970, non includevano le cucine. "Cucinare diventerà un hobby, interi menù usciranno dalle fabbriche di cibo pronti per il consumo. La funzione degli appartamenti nel futuro sarà solo quella di far riprendere la gente dalle pressioni quotidiane".

Nel 1965 progetta la sedia Panton che verrà poi prodotta da Herman Miller-Vitra nel 1968. La sedia Panton appare nella copertina della versione britannica della rivista di moda Vogue, da allora è storia.

Bene bene, dopo avervi resi edotti sui buoni esiti dei miei studi e dei miei regali (buoni esiti dei regali speriamo, perchè il negozio consegnerà la sedia solo martedì), vi lascio a riflettere sul nostro posto nella storia e sul perchè l'idea di progettare una sedia non sia venuta anche a noi...A meno che voi non siate famosi designer, ovvio.

13 dicembre, 2006

Scene pietose

Sono arrivata veramente all'apice della disperazione.
La mia vita non ha più un senso, studio studio e solo studio. E' diventata una cosa alienante, e soprattutto una sfida con me stessa, visto che studio studio e non mi ricordo niente, cacchio.
Ma come si può fare? Avrò un buco nel cervello, a questo punto.
Ci cadono dentro le cose che leggo e imparo,chennesò...
Ormai sono patetica.

Stamattina mia madre e dico MIA MADRE, che credo sia la donna più impegnata del mondo, (che a volte mi chiama dall'ufficio per sapere che faccio e come sto, visto che non mi vede mai) per pietà è andata a comprarmi un cornetto al bar!

La signora che fa le pulizie a casa mia mi tratta con insolita gentilezza, da un pò di tempo a questa parte mi fa decidere cosa mangiare a pranzo e non mi cucina per dispetto la pasta con il pomodoro passato (che io odio), nè mi dice che si rifiuta di pulire la mia stanza se non metto a posto almeno i vestiti nell'armadio (vero è anche che le montagne di vestiti di un tempo sulla poltrona sono ormai un ricordo mitologico, visto che non esco di casa)...

Mio fratello si tiene alla larga. E qui ci sarà qualcosa sotto, ma non voglio indagare.

Mio padre ha smesso da un paio di settimane (e pensate che aveva iniziato un due mesi fa, si accorcia l'esistenza quell'uomo) di chiedermi cosa precisamente io voglia fare il 24 di dicembre ed è arrivato addirittura a dirmi "vabbè ne parliamo più sotto"...cioè per lui ora siamo agli sgoccioli!

Il mio ragazzo ormai si è rassegnato. Il nostro rapporto non sarebbe più lo stesso, senza le sue domande di diritto, e lui lo sa. Voglio vedere come faremo quando avrò finito di studiare...dovrà cominciare a farmi delle domande a trabocchetto su qualsiasi cosa...
Tipo "che hai mangiato oggi?"..."pasta e lenticchie"..."SBAGLIATO!Avevi detto che avresti mangiato un hamburger"!

Io ormai rispondo solo con frasi con la la stessa costruzione.
Signora Lucia: "che vuoi mangiare oggi?"
Io: "Beh, allora: da un lato sarebbe d'uopo visto che oggi ho fatto un'abbondante colazione mangiare solo un pò di carne..."
S.L.:" vabbè allora io v..."
Io: " ma dall'altro lo stress, mi procura una fame atavica (S.L.:"che???"), dunque un bel piatto di pasta sarebbe meglio".

La mia compagna di studio, ormai è il mio alter ego (così come l'institore è l'alter ego dell'imprenditore...no, per farvi capire a che livelli sto, e che mi viene in mente mentre scrivo...).
Se non ci sentiamo per lo meno un paio di volte al giorno, quando non ci vediamo a studiare andiamo in astinenza.
Tra un pò ci aggiungeranno nei reciproci stati di famiglia.

Solo i lavori al piano di sopra e la ragazzina del pianoforte continuano senza pietà. Ma poi dico. L'unica ragazzina al mondo a cui piace studiare il pianoforte, invece di divertirsi e giocare.
Al mondo giusto lei e Pollini...

08 dicembre, 2006

...

"Premetto che detesto le mail inviate ad una serie infinita di contatti, questa comunque non è una catena, parte da me -P.- e non ha nessuna pretesa di fare il giro del mondo mediatico.
è semplicemente il voler raccontare a dei miei amici alcune cose che ritengo importanti. Vi ringrazio in anticipo se avrete la pazienza di leggere.

Niente di più insensato che buttar via miliardi di cordoni ombelicali utili a salvare la vita di chissà quanti bambini malati di leucemia e in attesa di un trapianto del midollo osseo.
Non avevo mai pensato a quanto valesse quel piccolo pezzo di carne che quasi tutti buttano via e che è invece ricchissimo di cellule staminali, quelle contenute nel midollo osseo per intenderci, che servono per produrre tutti gli altri tipi di cellule contenute nel sangue. Il trapianto delle staminali contenute nel cordone è in Italia consentito dalla legge.
Vi scrivo perchè è importante che tutti lo sappiano, è importante saperlo per comunicarlo a chi -tra amici, parenti e altri- aspetta un bambino, niente di più semplice.
Acconsentendo a donare quello che altrimenti sarebbe solo un rifiuto, una madre regala un occasione preziosissima a un malato di leucemia che non può effettuare il trapianto di midollo osseo.
Vista la immane disinformazione vi segnalo il link della Associazione Donatrici Italiane Sangue Cordone Ombelicale, che magari è più chiaro di me: http://www.adisco.it/CosaSiamo.html. Nella sezione "dove siamo" sono segnalate le strutture in cui è possibile la donazione.
Vi sembrerà strano che vi scrivo per dirvi questo, ma ha la sua rilevanza.

Grazie ancora, P."

04 dicembre, 2006

Partenze...


Signori, vi comunico che parto...vado a cercare fortuna nelle Americhe...con la mia valigia di cartone chiusa con lo spago, spero di mettere su qualche soldo da mandare alla mia famiglia...non temete per me, ma badate ai bambini e fateli crescere sereni, dategli tutto l'affetto che meritano e...ok, basta. potrei continuare all'infinito.
Non è vero niente,non ho figli, le uniche cose vere sono la partenza e la valigia di cartone...
Ad ogni modo vado 5 mesi in America: a studiare diritto commerciale(=morte civile) all'università di Buffalo i primi tre mesi, e a fare non so cosa gli ultimi due a New York.
Da oggi vi terrò aggiornati su tutte le notizie e le novità riguardanti la partenza e sono aperti ufficialmente gli sfottò (vi comunico che Buffalo Bill è già stato abbondantemente collaudato).

Ho deciso di scrivere, quando sarò lì, una rubrica che intitolerò....(suspence)......

L'ITALIANA IN BUFFALO! (parafrasando Rossini, questa si che è Cultura con la "c" maiuscola!)
EH??BELLA NO?
In cui vi terrò aggiornati sui miei progressi, sulle mie impressioni, sulla vita da americana acquisita e sulle immancabili figure di merda.

Detto ciò, non disperate,perchè la partenza è prevista per metà gennaio, dunque c'è ancora del tempo da passare in allegria a godersi il periodo pre-natalizio! Anche questo non è vero, devo studiare perchè ho un esame praticamente il 25 di dicembre...
Il professore quando ha messo la data evidentemente pensava di festeggiare tutti insieme.Invece del libretto quasi quasi porto una bella insalata di rinforzo e non se ne parla più...

03 dicembre, 2006

lezioni di guida

Portare il motorino a Napoli non ha come unaica finalità quella di spostarsi e di arrivare in un posto. Il secondo fine,(che tanto secondo non direi) da tenere sempre presente, è quello di arrivare a destinazione senza subire grossi danni.

1)Le fosse. Le fosse a Napoli non sono semplici buchi nell' asfalto, quindi MAI sottovalutarle. Le fosse a Napoli sono vere e proprie voragini, e non è mai possibile prevedere quanto siano profonde. Potresti caderci dentro e non riuscire più ad uscirne, non ritrovare più la strada di casa. Quindi è necessario riuscire a "dribblare" le innumerevoli voragini della morte e stare molto attenti durante il tragitto.

1 bis) I tombini. I tombini hanno di solito una rientranza per lo meno di una decina di centimetri, il che consente agevolmente di accomunarli alle suddette fosse, visto che possono avere anche, in alcuni casi più gravi, la stessa profondità. Dunque è necessario fare attezione perchè i tombini sono quanto mai ingannevoli: sembra che ci sia un piano, in mezzo, che possano reggere il motorino, al contrario della fossa che è vuota...ERRORE! I tombini NON vanno presi di petto.Mai.

2) Le auto. Gli automobilisti non sono esseri umani, sono automi. Se state facendo un sorpasso, non badano a non schiacciarvi su un muro o su un marciapiedi, loro vanno per conto proprio, qualunque cosa voi facciate. Se poi non capitate sulla loro traiettoria, tanto meglio. Ho l'impressione che loro non li vedano nemmeno i motorini!Quindi non fate affidamento sul pensiero che a chi guida il motorino a Napoli non dovrebbe mai, dico MAI, affiorare: "TANTO MI HA VISTO"...GRAVE ERRORE!
Potreste ritrovarvi a bestemmiare in un simpatico lettino di ospedale, senza nemmeno sapere chi è l'artefice della vostra permanenza lì. Perchè pensare che chi vi ha fatto cadere si sia fermato è quanto mai inconcepibile.

3) Gli altri motorini. E' sempre meglio al semaforo mettersi

  • dietro a tutti gli altri,
  • davanti a tutti senza mai fermarvi, in questo caso.

MAI IN MEZZO, o la scia dei motorini vi travolgerà. Se decidete di stare in testa, però è ancora più pericoloso, un solo passo falso, una freccia messa troppo tardi, un momento di incertezza nell'accelerare,al momento della partenza potrebbe seriamente danneggiarvi.

4) I ladri di motorini. E'altamente consigliabile a Napoli girare con un motorino "con l'antifurto incorporato"parafrasando qualcuno che commentava l'estetica del motorino del mio ragazzo, e precisamente il venditore, quindi vi ho detto tutto...
Se avete un motorino nuovo dovete stare attenti quando ci siano due tipi con facce poco raccomandabili di solito su una Vespa 150,cambiate strada oppure accelerate cercando di seminarli, se ancora non vi hanno adocchiato.

Comprenderete come lo stress della vita di tutti giorni, si accumuli, a sera, allo "stress da motorino" che di solito vi porta a voler camminare mooooolto a piedi, e nel mio caso a essere costretta, causa continui ritardi e mancanza di organizzazione a non poter stare un attimo serena.