02 ottobre, 2009

Ex Utilibus

Partiamo da un concetto di base. Non esistono persone utili, al massimo si può ipotizzare l'esistenza di persone inutili.
La questione del riguardo nei confronti di chi può “servire” la trovo tra le più discutibili con cui, sin da piccola, io abbia avuto a che fare.
Non che non sia utile avere riguardo per le persone, intendiamoci. Solo che non capisco i due pesi e le 17 misure. Dovrebbe valere in generale per tutti e non solo per quelli che abbiano un potenziale di utilità più alto al momento che si prende in considerazione.
Facciamo un esempio.
La persona più inutile esistente sul globo credo di poter affermare con certezza essere la filippina che viene a fare le pulizie da me, a Milano.
Tu l'hai trattata male (non perché provassi un discutibile piacere nel farlo, ma piuttosto per farle capire che, per favore, deve darsi una mossa) tutte le volte che è stata lì a casa a girarsi i pollici al cellulare e dopo una giornata di lavoro torni e constati con una punta di fastidio e di pessimismo che non ha stirato nemmeno una delle 79 camice che le hai lasciato (pertanto non possiedi più nemmeno una camicia) tutte stropicciate, ammassate su una sedia, con il ferro da stiro vicino e l’ammorbidente spray. C’era bisogno di un esplicito biglietto con la scritta a caratteri Futuristi PLEASE IRON, ed il disegnino del ferro con il vapore che esce di lì e fa ciuf. E la scritta ciuf.
Poi un giorno lei vince alla lotteria e diventa un colosso mondiale nel settore della produzione di microchip all’uranio in fibra di carbonio utilizzati per l'ultima generazione di microfoni subacquei, nell’ambito della archeologia marina per la riscoperta di antichi tesori andati perduti.
La sua (Sua) società cerca un’ avvenente giovane professionista che all’occorrenza viaggi con gli archeologi in terre lontane alla ricerca di scrigni orientali, le vieni in mente tu, perché sei l’unica professionista che conosce e fa per chiamarti, ma si ricorda di quando pretendevi con una certa insistenza che nelle 6 ore a settimana in cui lavorava per te, veramente concludesse qualcosa.
Come la mettiamo?
Avere sempre un po’ di riguardo o di gentilezza nei confronti del prossimo semplicemente perché è giusto essere gentili, e basta. Sempre e comunque, anche se non lo meritano.
No, dico. Provate voi a stare tutti i giorni in un posto dove puoi mettere solo camicie e a non avere nemmeno una camicia, e ad essere gentili con l'origine del problema.
Quindi questa ipotesi non può funzionare.
In genere siamo buoni con chi non lo merita ma occupa nel mondo una posizione superiore alla tua o a quella di una mosca. Vorrei essere cinica abbastanza da non farmi prendere da momenti di delirio in cui mando a quel paese con una certa veemenza l’(asserita) utilità e capacità fatte persona.
Invece ci provo gusto a mettermi in situazioni di rottura da cui poi è impossibile uscire.
A farmi parlare alle spalle per il mio continuo evidenziare i difetti altrui senza colpo ferire, o sparare a sangue freddo su chi durante una cena fa del gratuito buonismo, che dà fastidio anche quando è a pagamento.
Per dire. Per me se hai una parola positiva sul nostro attuale parlamento i) sei un coglione ii) non conosci la Costituzione.
Farei un’interrogazione generale di diritto costituzionale a uno a uno, ai parlamentari, e poi prenderei tutti quelli utili sparsi per il mondo e farei quelle tre o quattro fondamentali domande di educazione civica.
E chi non risponde se ne va a casa, perchè quelli che sono utili solo a sè stessi e a pochi eletti, in genere sono inutili a tutto quel (99,17%) che resta di questa vituperata oltraggiata ed umiliata nazione di coglioni e farabutti, si, ma di pedofili, e di imbroglioni e mafiosi e pasta e pizza e mandolino e cazzi vari.
Per non parlare dei parlamentari: la costituzione è come se fosse il loro regolamento, ma è ovvio che la maggiorparte dei parlamentari non abbia capito nemmeno cosa sia.
Come un calciatore che non conosce le regole del calcio.

Arbitro (fischia): è fuorigioco!
Calciatore (contrariato): fuoriche?
Arbitro (fischia): FUO RI GIO CO
Calciatore (noncurante): no, guarda, io sta cosa non so nemmeno che è.
Arbitro (pensieroso): capisco, ma il fuor
Calciatore (paziente): senti, ma chi è tra noi due il calciatore?
Arbitro (perplesso): ...
Calciatore: io, appunto
Calciatore: e chi è che gioca, io o tu? Ti aiuto, chi guadagna di più?
Arbitro: ...
Calciatore: quindi seguimi, è logica. Io gioco. Io non so che è sto fuorigioco, il fuorigioco non esiste.
Arbitro: ma appunto, io ho l'obbl
Calciatore: se giocassi tu allora tu faresti questo fantomatico fuorigioco, ed io mi adeguerei...
Arbitro: ma veramente la mia funzione è proprio quel
Calciatore: ma infatti io mi chiedo proprio quale sia la tua funzione in mezzo al campo, che disturbi la partita una continuazione. Fai una cosa, tiè (caccia 5 euro stropicciati dai calzoncini). Comprati le caramelle e vatti a sedere sugli spalti.
Arbitro: ma...
Calciatore: su!