22 dicembre, 2008

Sui regali di Natale

Alla domanda: quanta cioccolata ho mangiato ieri? La risposta è "non sa, non risponde". Il che già non depone bene.
Credevate di esservi scansati il post sui regali eh?
Mi spiace, ma poichè il destino si accanisce con me, io mi accanisco con voi (3).
Dovete sapere che ogni anno imparo una lezione di vita sui regali di Natale.
Due anni fa, per dire, era: quando c'è folla non uscire, quindi barricati, ignora il resto del mondo per un periodo che va dal 15 dicembre al 25. Il 26 puoi fare una passeggiata, con le dovute precauzioni.
L'anno scorso era, da oggi in poi regala un buono (fare regali non fa per te).
Quest'anno è non mettere mai più piede nell'Apple store.
Non so perchè si innesca una serie di reazioni a catena per cui tutta la giornata, dopo esserci andata, prenderà una piega negativa, e possibilmente anche il giorno dopo.
In via esemplificativa.
IN GENERALE
- Qualsiasi cosa venga acquistata, sarà inevitabilmente cambiata, e non ci sarà esattamente quello che si desidera in cambio.
- L'ordine sarà sempre già stato fatto, e nessuno si spiegherà come mai non ci sia quello che è stato ordinato in magazzino. E dopo il controllo in magazzino (che secondo me non esiste, ma è solo un'invenzione del capo) inizia la fase del pessimismo del cliente medio dell'apple store, perchè sa bene, che sarà lungo e tortuoso il sentiero per ottenere ciò che ha ordinato.
- Ciò che il cliente ha ordinato non sarà mai pienamente soddisfacente, per un principio matematico in base al quale all'apple store c'è solo l'altro colore.

IN PARTICOLARE
- Appena entro il commesso rinominato da me "cap a suc e frutt" (testa a succo di frutta) RIDE. Al mio ingresso lui qualsiasi cosa stia facendo, mi guarda e ride. A quel punto "c'è astio", ma anche un istinto omicida dell'importanza che solo i film di Natale di Boldi e de Sica sanno evocare.
- Il commesso ciccione, detto anche "pall'e ris" (palla di riso, o arancino), ti dà una serie di notizie positive, è vero, ma errate. Qualsiasi cosa dica l'amico pall'e ris non è vera. Scordatela. Il che comporterà false aspettative e delusione che si protrarranno per l'intero precorso dal negozio a casa, in cui pensi a ciò che poteva essere (e poi non è stato).
- Il capo dei commessi ti odia. Non importa che tu sia il cliente, se compri o non compri qualcosa, che sia tu in realtà a mandare avanti la baracca (bianca e laccata), lui ti parla come se ti stesse facendo un favore, il che implica lo scatto immediato della molla-cazzimma, per cui in un modo o nell'altro vuoi ricordargli che senza di te, lui non è nessuno.
Poichè il capo ignora qualsiasi tua risposta tagliente con un'indifferenza degna di Moravia, resti frustrato per il resto della giornata.

Pdr (palla di riso): "Quest'iPod c'è in tutti i colori, nero, grigio, blu"
Acquirente a caso: "Ah, ottimo, ce li avete tutti?"
Pdr: "Si, certo!"
Acquirente:"Allora lo prendo nero"
Capo: "E' rimasto solo fucsiacasadibarbie".
Acquirente:"Capisco. Ma nero arriverà?"
Capo: "Ovvio che arriverà" (sguardo di disprezzo) "ma non posso assolutamente dirle quando".
Acquirente: "Più o meno?".
Capo (andandosene): (sguardo di noia mista a disprezzo).
Acquirente (mortificato): "ma giusto per avere un'idea?"
Niente.

- E poi c'è lei, l'inutile. Colei che chiama l'acconto "nota di credito", ma poi non sa fare niente (ma niente niente).
Colei che ti dice che non appena l'iPhone 8 giga arriverà ti chiamerà, ma ciò non avverrà mai, perchè non è in grado di coordinare i due momenti dell'arrivo del prodotto e della chiamata.

In più dopo aver ordinato (superando una infinita quantità di ostacoli) l'iPhone da 8 giga per la 91823764 volta, esci, e tutti, ma tutti i più cafoni del circondario sono intenti ad armeggiare con la loro tastiera touch screen.
Non me ne vogliano quelli che ce l'hanno, ma qui a Napoli una moda diventa un'ossessione (per gli altri) e un oggetto da evitare di possedere (per me).
Quindi l'unica cosa che resta da fare, è vendere la tua nota di credito a tuo padre, che se sarete fortunati non se ne accorgerà, ma avrà acquistato (da voi o per voi) l'iPhone già 3 volte, senza mai possederne o vederne uno.

20 dicembre, 2008

Salutamm' presidente!

Nell'ultimo periodo ho fatto di tutto.
Sono tutta impegnata ad organizzarmi il futuro ed il futuro è tra venti giorni, e a me sembra che queste feste di Natale siano destinate a non passare mai.
Comunque, miei cari. Quest'anno volevo come al solito scrivere un interessantissimo post sulla mia ormai nota avversione ai regali di Natale dovuta al netto rincaro dei beni di consumo (ad esempio ilPandoro, che dopo Natale il signor Percuoco, titolare dell'omonimo bar, li svende di un 3/4 rispetto al prezzo di Natale, per cui io faccio incetta di Pandori e poi sto male e dico che l'anno prossimo col cavolo e poi l'anno dopo punto e d'accapo).
E invece vi parlerò delle truffe dell'immobiliarista Romeo ai danni dello Stato, dei reati di Corruzione e peculato ai danni dello Stato, dei soldi rubati ai fondi per la ricostruzione delle strade di Napoli ai danni miei che ormai cado dal motorino con una ordinata cadenza bisettimanale (anche da ferma) perdendo per le vie di Napoli pezzi di motorino che poi vengono misteriosamente ritrovati dal mio portiere in cortile, il quale me li restituisce con annesso "cazziatone" mai visto, sull'inquinamento condominiale dovuto in gran parte alla mia carenza di disciplina.
(Grazie Enzo, tu si che ci insegni come comportarsi, sei un maestro di vita).
Tornando a Romeo e agli altri 4 scafessi che sono stati arrestati, il quesito che vi pongo è il seguente: riuscirà l'ordinanza cautelare di arresto ad essere sostituita da una bella sentenza di condanna (con tanto di passaggio in giudicato, cioè non più revocabile o modificabile da nessun cristiano sulla faccia della terra) per una bella settantina d'anni o il nostro amico imprenditore, dopo averla fatta franca ai tempi di tangentopoli, tornerà sulla cresta dell'onda con altre tangenti tra qualche anno e poi lo riprenderanno e poi tornerà ancora??
Mistero.
Detto ciò, infondo la cosa che il pluripregiudicato di cui sopra la faccia franca più e più volte non mi meraviglia, se consideriamo:
1) che il nostro Presidente del consiglio dichiarò apertamente in tv di aver escluso alcuni concorrenti dalle gare di appalto Pubbliche e soprattutto
2) che il nostro Presidente del consiglio sia prima degli altri (lodevole esempio) un pluripregiudicato che l'ha fatta franca più e più volte.
Il bello è che tutti sanno tutto. Il presidente parla apertamente, se vogliamo è il suo punto di forza, e nessuno gli dice niente, il che è abbastanza imbarazzante per quel 2 per cento di gente che ragiona e ascolta.
E' una tattica, che può essere messa in atto proprio perchè nessuno lo ascolta (ma tutti lo votano e poi si vergognano di ammetterlo).
Berlusconi: "Allora il paese sarà più competitivo se c'è il monopolio delle mie società!"
Interlocutore: "No, non può averlo detto" (cancella dalla memoria ciò che ha sentito).
Berlusconi: "Ci ho messo anni ad escludere dalle gare di appalto delle società ed in cinque minuti le hanno rimesse in mezzo!"
Interlocutore1: "ma sbaglio o ha detto che"
Interlocutore2: "Naaaa! Ti pare mai che lo diceva così?" (cancella dalla memoria quello che ha sentito).
Interlocutore1: "Uhm" (cancella dalla memora quello che ha sentito).
Berlusconi: Sono incinto!
Interlocutori 1 e 2: "E' un simpaticone, hai sentito che ha detto?"
Interlocutore 3: "Sarà vero?"

02 dicembre, 2008

Sul premio Guglielmetti e altre storie

Come direbbe il mio compagno di studi internazionalistici e comparatistici (poi scrivremo un post sulle memorie per la European Law Moot Court Competition, a cui partecipo con irrimediabile gioia di tutti i professori dell'Unione Europea), Davide, LA LAUREA è un episodio.
Il mio episodio è stato naturalmente messo in ridicolo da mio padre il quale ha fatto le uniche due cose che non si dovevano fare:
1) Portarmi un vaso kitschissimo pieno di cioccolatini e fiori di carta.
2) Fare foto.

Si procedeva alla consegna del Premio Guglielmetti agli studenti meritevoli, messo in palio dalla famiglia del suddetto, che poverino, non aveva potuto terminare gli studi in quanto era venuto a mancare prima di conseguire la laurea.
Presidente di commissione, nonchè preside di facoltà (con commozione): "E quindi, il premio Guglielmetti è per gli studenti che hanno avuto la fortuna di continuare a studiare, perchè la vita ha concesso loro questa chance. Voglio lasciare la parola, per un attimo, a coloro che hanno reso possibile questa premiazione".
Parente di Guglielmetti (con trasporto): "Constatare che ci siano ragazzi capaci di migliorare questo paese, ragazzi in gamba, che affrontano lo studio con serietà e passione, è per noi fonte di orgoglio e di gioia, e questo premio vuole essere un auspicio per il futuro ecc ecc.".
La platea (in ammirazione): clap clap clap.
Mio padre (dopo aver armeggiato circa due ore, sconfitto): "si è scaricata la macchinetta fotografica, che cavolo!"
Parente di Guglielmetti (con voce rotta): "Ritirano il premio IL ROSSO (in realtà non ricordo come si chiamasse ma aveva un capello indimenticabile), con la sua tesi di laurea sui contratti telematici!"
Platea (parenti e amici del Rosso) bisbigliante e commossa: "Bravo il Rosso, che bravi ragazzi, povero Guglielmetti! ecc.ecc."
Mio padre (dopo aver cercato nelle tasche qualcosa per circa due ore prende il cellulare e spara il flash, si gira verso di me): "Sorridi!"

Hanno inoltre partecipato (in ordine sparso).
Mia madre, non so per quale assurdo motivo conosceva tutto il parentado degli altri laureandi, quindi andava in giro per la platea a salutare persone mai viste prima.
Nante (Nando) un amico di mia madre che girava un filmino con tanto di interviste, il tutto nel misero tentativo di nascondersi da me.
Jolly, non so come, nè perchè, ma c'era.
Albi con la sua mamma,
che ha cronometrato le lauree e le introduzioni di tutti i candidati con la precisione che lo contraddistingue più unica che rara.
Il cattivo, che a un certo punto della seduta, ha pensato bene di cacciare dalla borsa dei disegni di qualche casa in costruzione e cominciare a studiarle come se fosse stato a casa sua sulla sua scrivania.
Laureata 2 (Franci), che cercava di tirarmi su il morale, facendomi complimenti vari sul mio vestito e cercando di distrarmi con i commenti su quanto facessero schifo le lauree ad architettura.
Giulia, che si profondeva in commenti sarcastici e negativi sulle sedute di larea di architettura (dalla mia seduta di laurea possiamo dedurre che le sedute di architettura facciano abbastanza pietà).
Gnè, che a un certo punto avrebbe ucciso tutti perchè aveva una partita di calcio della sua squadra (che per inciso si chiama "Le papere" e qui stendiamo un pietoso velo).
E tutti gli altri cui mia madre ha dato la lieta notizia (sono convinta che abbia affisso le pubblicazioni in comune) che sono venuti a fare la clac! Deliziosi!